Il terrore della ghigliottina

Il giorno 23 Messidoro 1794, il marchese di Rabelloux cammina per le vie di Parigi in compagnia della  propria moglie. Per evitare la cattura entrambi si sono resi irriconoscibili, sono spettinati, sudici e indossano vesti trasandate. Tuttavia un sanculotto li riconosce e si mette a gridare “Un marchese! Il marchese di Rabelloux! Prendiamolo!” Il marchese e la consorte fuggono e riescono fortunosamente a salvarsi entrando in una chiesa dove si sta celebrando la messa. Passano alcuni minuti e il marchese, stanco e malato, che da tre giorni non dorme in un letto, si inginocchia sul banco, accanto alla moglie e si appisola posando il capo sulle braccia conserte. Ma il suo sonno non è tranquillo ed egli fa subito un sogno inquietante: mentre ancora fugge imbocca una viuzza, ma viene accidentalmente sgambettato da uno storpio. I sanculotti lo raggiungono, lo catturano e senza processo lo trascinano sul patibolo. Il boia lo incappuccia, gli lega le mani dietro la schiena e lo fa inginocchiare davanti alla ghigliottina, infine gli immobilizza la testa. La folla urla concitata, il boia libera la pesante lama che cala rapida sul suo collo… Proprio in quel momento la moglie del marchese pensa che sia un’imprudenza appisolarsi in quel modo e lo sveglia con un colpetto sulla nuca. Il marchese nel destarsi scambia quel tocco con quello della lama che lo decapita. Il suo  spavento è tale che il suo cuore malato non regge, ed egli cade riverso, stroncato da un infarto.”

Quel che viene riferito in questa cronaca non può essere veramente accaduto: per quale motivo?

Suggerimento

Non cercare un errore storico o nei ruoli dei personaggi…

Il terrore della ghigliottina

Il marchese di Rabelloux, passato repentinamente dal sonno alla morte a causa di un infarto, non può aver raccontato a nessuno il proprio sogno.